In questo periodo sono molti i fattori di stress: vita reclusa in spazi ristretti, inattività e rottura delle routine di lavoro/studio, poca attivati fisica, limitata possibilità di stare all’aria aperta, preoccupazioni per la salute e per il lavoro. Soprattutto ci troviamo a non poter contare su una delle nostre principali risorse contro lo stress: il contatto sociale.
A tutela della nostra salute e di quella di tutti ci viene richiesto di limitare al minimo il contatto sociale e questo può innescare ansia, depressione, insonnia e ci espone maggiormente agli effetti dello stress.
Cosa possiamo fare per mitigare l’effetto dell’isolamento sociale? Quali strumenti tecnologici possono maggiormente aiutarci a sentirci meno soli?
Seltzer e colleghi (2011) hanno condotto uno studio molto interessante su questo tema.
Un gruppo di 68 ragazzine (7-12 anni) è stato sottoposto ad un compito stressante: risolvere un difficile compito di matematica, ad alta voce, difronte ad una commissione molto severa.
Questo compito ha avuto in tutte le ragazzine l’effetto di alzare i livelli di cortisolo presenti nella saliva, l’ormone che viene rilasciato per far fronte allo stress e di cui è un buon indicatore.
Al termine del compito le ragazze sono state suddivise in 4 gruppi. Le ragazze assegnate al primo gruppo sono state lasciate da sole, quelle del secondo gruppo potevano scambiare sms di consolazione con i loro genitori, il terzo gruppo riceveva una telefonata dai genitori e il quarto gruppo poteva incontrare di persona i genitori.
Cosa succede ai livelli di cortisolo, cioè allo stress, nelle varie situazioni ?
Ricevere supporto sociale attraverso gli sms è equiparabile all’essere lasciati soli: il cortisolo si abbassa con il tempo, ma molto lentamente.
Poter sentire la voce e parlare con i propri genitori ha un effetto paragonabile al poterli vedere di persona: il cortisolo diminuisce più rapidamente.
Questo studio dimostra che la voce umana ha un effetto particolare per noi: ci fa sentire “vicini” e quindi connessi in un modo più efficace dei messaggi scritti: non è tanto il contenuto del messaggio a fare la differenza, ma una maggiore sensazione di “presenza”.
In conclusione, in questo periodo cosi difficile, cerchiamo di preferire le telefonate (o le videochiamate): la voce delle persone a cui vogliamo bene rappresenta una preziosa risorsa per far fronte alle difficoltà.
Seltzer, L. J., Prososki, A. R., Ziegler, T. E., & Pollak, S. D. (2012). Instant messages vs. speech: hormones and why we still need to hear each other. Evolution and Human Behavior, 33(1), 42-45.
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